Prefazione – 2023
Prefazione Un magazine “contemporaneo” si nutre di dinamismo e vitalità, percepisce al volo gli input delle lettrici e dei lettori, si trasforma dando sempre il meglio. Insomma,...
Prefazione Un magazine “contemporaneo” si nutre di dinamismo e vitalità, percepisce al volo gli input delle lettrici e dei lettori, si trasforma dando sempre il meglio. Insomma,...
Di cosa avremo bisogno, davvero, se un giorno tutto dovesse andare storto? Oro, petrolio, diamanti? La risposta potrebbe essere un’altra e, per certi versi, inattesa: semi....
Anna Cafissi Alla metà circa del V secolo a.C. , il grande storico greco Erodoto di Alicarnasso si recò a visitare l’Egitto e successivamente, quando compose le sue celeberrime...
Eduardo De Filippo – teatro e arte della cucina: “Si cucine cumme vogli’i…” Per Eduardo, genio del teatro italiano e napoletano del ‘900, attore, commediografo, regista,...
di FRANCO BANCHI L’amore per la buona cucina si è da sempre incrociato con le storie della politica. Aprire il sipario sui gusti, le preferenze, le passioni, le debolezze...
di Ilaria Persello Uno sguardo all”alimentazione “a quattro zampe” Secondo una stima di Coldiretti, riportata qualche tempo fa da Il Sole 24Ore, il 60% di chi ospita animali...
di Ilaria Persello Che cos’è un Bauerngarten? In Alto Adige capita spesso di fermarsi ad ammirare i piccoli appezzamenti di terra coltivata accanto alle case. A metà strada tra un...
Jazz: anche il cibo suona di Franco Banchi Non tutti sanno che l’UNESCO dal 2011 ha scelto il 30 Aprile come giornata mondiale del Jazz per celebrare questo...
di Anna Cafissi L’Iliade e l’Odissea sono certamente i più antichi poemi della letteratura occidentale. Furono composti in Grecia durante i “secoli bui” che seguirono alla...
di Franco Banchi La nuova Atlantide è un racconto utopico incompiuto, scritto da Francesco Bacone nel 1624 e pubblicato postumo nel 1627. Bacone in questa opera narra di un...
di Ilaria Persello Lo scorso Gennaio, Palazzo Medici Riccardi di Firenze ha ospitato due convegni sui segreti del caffè e del vino, organizzati dall’Associazione Consonanze...
Di cosa avremo bisogno, davvero, se un giorno tutto dovesse andare storto?
Oro, petrolio, diamanti? La risposta potrebbe essere un’altra e, per certi versi, inattesa: semi. Piccoli ma essenziali, poiché vitali.
È con questa consapevolezza che, a 1.200 chilometri dal Polo Nord, nel cuore gelido dell’arcipelago delle Svalbard, è stato costruito uno dei luoghi più affascinanti del nostro tempo: lo Svalbard Global Seed Vault, la “cassaforte globale dei semi”.
Le isole Svalbard si trovano nel Mare Glaciale Artico e rappresentano la parte più settentrionale della Norvegia, nonché le terre abitate più a nord del pianeta. Ed è proprio qui, terra del sole di mezzanotte e della notte polare, dato che da aprile a fine agosto il sole non tramonta mai e, al contrario, durante i mesi invernali non esiste la luce del giorno, che è stata costruita questa cassaforte: dietro una porta di acciaio incastonata nella roccia e circondata di neve e ghiacci, si estende un tunnel che è stato scavato nella montagna e che conduce a tre camere blindate. Qui, a -18°C, sono conservati oltre 1,3 milioni di campioni di semi provenienti da tutto il mondo: grano, riso, mais, legumi, ortaggi, piante selvatiche. Tutto questo rappresenta un vero e proprio backup della biodiversità agricola del pianeta.

L’idea di creare un deposito globale dei semi nasce negli anni ’80, quando il Nordic Gene Bank iniziò a conservare sementi nordiche in una miniera abbandonata delle Svalbard. Ma fu nel 2004, grazie all’impegno del genetista Cary Fowler e al sostegno della FAO e del Trattato Internazionale sulle Risorse Fitogenetiche, che il governo norvegese decise di costruire una struttura permanente.
Questa “cassaforte” è stata inaugurata nel febbraio 2008, ed è oggi gestito da un consorzio che include il governo norvegese, il Nordic Genetic Resource Center (NordGen) e il Crop Trust.
Il cibo è geopolitica
Il cibo non è solo nutrimento: è potere, identità, sopravvivenza. Chi controlla le risorse alimentari può infatti controllare la stabilità di intere regioni del globo e questo è stato evidente con episodi di storia recente, come le guerre del grano e gli embarghi. In questo scenario, i semi diventano una risorsa strategica.

Il Seed Vault rappresenta, inoltre, una forma di diplomazia agricola: ogni Paese può depositare i propri semi, che restano di sua proprietà e nessuno può accedervi senza autorizzazione. È un gesto di fiducia reciproca, raro e prezioso, che rafforza la cooperazione internazionale anche in tempi di tensione. Il Trattato delle Svalbard del 1920 inoltre, garantisce l’accesso a tutti i Paesi firmatari, rendendo l’arcipelago una zona di cooperazione internazionale.
D’altra parte, la “cassaforte” ha già dimostrato la sua utilità geopolitica: nel 2015, l’ICARDA (Centro Internazionale per la Ricerca Agricola nelle Aree Aride) ha ritirato semi depositati a Svalbard dopo che la guerra in Siria aveva reso inaccessibile la sua banca genetica ad Aleppo.

In un clima di sempre maggiore tensione internazionale, le Svalbard sono un luogo unico: politicamente stabili, geograficamente isolate, naturalmente fredde. Il permafrost aiuta a conservare i semi anche in caso di guasto elettrico.
Il Vault è costruito per resistere a disastri naturali, guerre, sabotaggi e crisi energetiche. È un bene comune globale, un’assicurazione sulla vita per l’agricoltura mondiale. In un mondo segnato da crisi ambientali, conflitti e instabilità, il Seed Vault rappresenta un patrimonio strategico per la sicurezza alimentare del futuro. Non è solo un deposito: è un simbolo di resilienza e cooperazione globale.
____________
https://www.fao.org/plant-treaty/areas-of-work/the-multilateral-system/svalbard/en/
Luca Galantini,
Marco Maldera