Magazine Dichecibo6.it

Navigation
  • Italiano
    • English (Inglese)

Articoli recenti


  • CIBO, BIRRA E VINO NELL’ANTICO EGITTO – LO SHEDEH DI TUTHANKAMON E IL MAREOTICO DI CLEOPATRA
  • EDUARDO DE FILIPPO – TEATRO E ARTE DELLA CUCINA: “Si cucine cumme vogli’i…”
  • LA POLITICA SI FA IN CUCINA Gusti, preferenze, passioni e debolezze dei “grandi” a tavola
  • Di che pet-cibo 6? – Ciotole da leccarsi i baffi
  • Il Bauerngarten: l’essenza del Sud Tirolo in pochi metri quadri
  • Jazz: anche il cibo suona
  • La dieta proteica degli eroi micenei. Carni rosse e cacciagione per Achille, Odisseo e Agamennone  
  • La Nuova Atlantide di Francesco Bacone: Terra, cibo e dintorni nell’isola che non c’è
  • Numero Otto 2024 – 04 – 15
  • Numero Sette 2023-02-15
  • Numero Sei 2021-08-02
  • Numero Cinque 2021-03-22
  • Numero Quattro 2020-06-15
  • Numero Tre 2020-03-16
  • Numero Due 2019-12-09
  • Numero Uno 2019-09-20
  • Numero Zero 2019-05-01
  • Redazione
  • Privacy Policy
  • Cookie Policy
info@dichecibo6.it
instagram
facebook

Trimestrale Num.R.G.2728/2019 - num.reg.Stampa 6093 in data 28/02/2019 presso il Tribunale di Firenze

Copyright © Magazine Dichecibo6.it. 2025 • All rights reserved.

Hydra WordPress Theme by EckoThemes.

Published with WordPress.

Related Articles

Filter by Category

  • Cibo e Storia(29)
  • Cibo e Società(22)
  • Cibo e Arte(17)
  • Interviste(13)
  • L'uomo e il Cibo(9)
  • Cibo e Scienza(8)
  • In Vino Veritas(7)
  • Cibo e TRAVEL(4)
  • Cibo e Innovazione(4)
  • Cibo e Giovani(3)
  • Cibo e Fashion(2)
  • Non categorizzato(1)
  • Cibo, Biologia e Nutrizione(1)
  • Editoriale(1)

Filter by Author

  • Agnese Raucea (2)
  • Alice Dini (2)
  • Andrea Battiata (2)
  • Anna Cafissi (19)
  • dichecibo6? (4)
  • Carlotta Fonzi Kliemann (2)
  • Chiara Murru (2)
  • Denata Ndreca (2)
  • Fiamma Domestici (14)
  • Francesca Cialdini (2)
  • Franco Banchi (29)
  • Giovanna Frosini (2)
  • Ilaria Loli (2)
  • Ilaria Persello (26)
  • Luca Galantini (10)
  • Marco Maldera (8)
  • Marta Mariotti (2)
  • Massimo Bartoli (2)
  • Monica Alba (2)
  • Nicoletta Arbusti (41)
  • Paolo Baracchino (6)
  • Rossana Gravina (4)
  • Sasha Perugini (2)
  • Silvia Ciappi (2)
Back to Latest Articles
Editoriale

Prefazione – 2023

Prefazione Un magazine “contemporaneo” si nutre di dinamismo e vitalità, percepisce al volo gli input delle lettrici e dei lettori, si trasforma dando sempre il meglio. Insomma,...

Posted on 30th Gennaio 2023 by Nicoletta Arbusti

Cibo e Arte

Benvenuti in “Paradiso”

Il Giardino di Daniel Spoerri, fondatore della EAT ART Nelle vecchie mappe lo si trova con il nome de “Il Paradiso”. Siamo alle pendici del Monte Amiata, di fronte al pittoresco...

Posted on 16th Marzo 2020 by Fiamma Domestici

Interviste

L’Ipnosi medica nell’alimentazione

Intervista al Dott. Andrea Sodaro È sempre una gioia quando Andrea Sodaro ed io ci sentiamo o ci vediamo, perché ci conosciamo da tanti anni, da quando lui aveva appena fatto la...

Posted on 16th Marzo 2020 by Nicoletta Arbusti

Cibo e Storia

Kant e la Critica della Ragione Culinaria

Il rigoroso e puntuale Immanuel Kant, pietra miliare verso la filosofia moderna, croce e delizia degli studenti liceali, aveva anche una sua precisa “etica gastronomica”....

Posted on 16th Marzo 2020 by Franco Banchi

Cibo e Società

Ogni venerdì

Una storia di Sicilia Ogni venerdì, ceno con un’insalata di tonno. Da anni, ormai. Questo rito settimanale include pure una fase precedente: l’acquisto delle scatolette, scrigni...

Posted on 16th Marzo 2020 by Agnese Raucea

Cibo e Arte

Il CIBO nell’ARTE: l’intervista a Roberto Casamonti, fondatore delle Gallerie Tornabuoni Arte di Firenze

Il cibo ha sempre avuto un posto ed un ruolo ben preciso nell’arte dal mondo antico ad oggi, protagonista nelle nature morte e elemento iconografico importante dai tanti risvolti...

Posted on 9th Dicembre 2019 by Fiamma Domestici

Cibo e Scienza

Incontro con Charles Spence. Gastrofisica. Multisensorialità del cibo: “Le patatine sono più buone se il sacchetto scrocchia”

Pantaloni colorati, camicia bianca,passo veloce e scanzonato di chi è abituato a girare il mondo,così arriva alla Syracuse University di Firenze il Prof. Charles Spence. Ci...

Posted on 9th Dicembre 2019 by Nicoletta Arbusti

Cibo e Storia

DE GUSTIBUS NON EST DISPUTANDUM: IL GARUM DEI ROMANI

Non possiamo certo sostenere che il gusto degli umani si sia sempre mantenuto costante nei secoli e nei millenni. Se infatti leggiamo un famoso libro di ricette dell’ antica...

Posted on 9th Dicembre 2019 by Anna Cafissi

Cibo e Società

Lo zafferano: una preziosa storia tra medicina e cucina

Nell’antichità lo zafferano era conosciuto più per le sue qualità medicinali che per quelle culinarie. I suoi stammi rosso-arancione, che formano il cuore del ‘Crocus sativus’,...

Posted on 8th Dicembre 2019 by Nicoletta Arbusti

Cibo e Storia

I GIORNI E LE FESTE: IL RINASCIMENTO FIORENTINO A TAVOLA

Parlare delle feste fiorentine, con particolare riferimento al Rinascimento, significa scrutare in profondità la filigrana stessa della città del giglio, in tutte le sue...

Posted on 6th Dicembre 2019 by Franco Banchi

Cibo e Società

IL GUSTO “GIALLO” DEL MEDITERRANEO

Il cibo come elemento non puramente decorativo ma perfettamente inserito nel plot narrativo compare in alcuni giallisti “mediterranei” in modo molto più o meno accentuato. ...

Posted on 6th Dicembre 2019 by Ilaria Persello

View Latest Posts
Logo
Cibo e Arte

Benvenuti in “Paradiso”


Fiamma Domestici
Benvenuti in “Paradiso”
Posted on 16th Marzo 2020 by Fiamma Domestici
  • Italiano
  • Inglese

Il Giardino di Daniel Spoerri, fondatore della EAT ART

Nelle vecchie mappe lo si trova con il nome de “Il Paradiso”. Siamo alle pendici del Monte Amiata, di fronte al pittoresco borgo di Seggiano, un gruzzolo di case appollaiate su una collinetta, nella Toscana meridionale. Qui, in questo luogo sperduto ma carico di fascino e forza magnetica, nel 1997 l’eclettico artista svizzero Daniel Spoerri, fondatore della EAT ART, ha dato vita ad una Fondazione aprendo al pubblico il Giardino che porta il suo nome. Sul cancello d’ingresso il motto latino “Hic terminus haeret” (Qui aderiscono i confini) a significare uno spazio aperto, senza limiti all’arte e al pensiero. 

Su 16 ettari di vegetazione spontanea Spoerri ha ‘messo a dimora’ 150 opere di oltre 50 artisti di fama internazionale come Eva Aeppli, J.R.Soto, Pavel Schmidt, Katharina Duwen, Alfonso Huppi. Dal suo ironico “Divano in erba” alla sua “Camera parigina” ricostruita e gettata in bronzo fino alle 160 oche in cemento armato e pietra che ruzzolano liberamente, nel declivio di una collinetta, splendide creature di Oliver Estoppey, scultore e disegnatore svizzero dall’immaginario onirico, proveniente dal cantone di Vaud. Opere monumentali che convivono con opere pacate, astrazione con figurazione, dinamismo con la quiete, giocosità con la potenza esistenziale.

La visita al Giardino – aperto da Pasqua a ottobre – è un’esperienza multisensoriale indimenticabile allietata anche dalla sosta al Ristorante “Non solo EAT ARTS” dove degustare piatti tipici locali, come la pasta fatta a mano con farine di qualità, i gustosissimi secondi piatti e gli ottimi dolci della casa (apertura: dal martedì alla domenica dalle 10.30 alle 18- venerdì e sabato anche a cena su prenotazione).

Non è facile incontrare l’artista nel suo “Paradiso”, specie nei mesi invernali ma siamo riusciti ugualmente a metterci in contatto con lui con l’aiuto di Susanne Neumann che dal 2007 svolge il ruolo di manager culturale al Giardino. A lei – personalità raffinata e gentile, versatile e poliedrica che vive e lavora fra Berlino (dove nel 2004 fonda la Gallery Sleeping Dogs), Vienna, l’Italia e la Baviera occupandosi di video, progetti fotografici interattivi, pittura, antropologia, ‘mapping’ – ci siamo rivolti per un’intervista a Daniel Spoerri. 

Lei è il fondatore della Eat Art: quale è il suo rapporto fisico e metaforico con il cibo e come è nata questa corrente artistica? Cosa ha voluto trasmettere con i suoi ‘tableaux pièges’ (quadri-trappola letteralmente) realizzati a partire dagli anni Sessanta del secolo scorso e oggi presenti nelle più importanti collezioni del mondo come il MOMA di New York e il Centre Pompidou a Parigi?

“Quando ho creato il mio primo ‘tableau piège’ ancora non pensavo affatto alla Eat Art. Compresi presto che il cibo sta alla base della vita dell’uomo e della vita sociale. Una cena attorno ad un tavolo rappresenta un vero e proprio evento sociale. Fu in qualche modo naturale dunque che mi interessassi alle ricette e alla preparazione dei pasti. Mi concentrai sull’argomento durante il mio soggiorno sull’isola greca di Simi dove scrissi un diario gastronomico. Dopo nove mesi andai in Germania e decisi di aprire un ristorante a Düsseldorf. Fu allora che decisi di fondare la Eat Art Gallery”.

Parliamo della sua creatura: il Giardino dove tutte le opere sono state da lei posizionate una ad una in un contesto bellissimo, che fa parte di un habitat paesaggistico mozzafiato che si apre a perdita d’occhio di fronte al pittoresco borgo di Seggiano. Quale è il fil rouge che lega le diverse installazioni ed opere nel percorso espositivo da lei tracciato?

“Direi che non esiste un percorso prestabilito. La numerazione delle opere è cronologica ma quei numeri rappresentano un mio sentire, un approccio personale ed artistico al territorio”.

Nel suo giardino lei ha creato una sorta di cenacolo di artisti ai quali è legato personalmente da esperienze comuni, storie trascorse insieme, affetto, stima. Ne è nata nel 1997 una fondazione: quale la sua finalità principale?

“Approfondire l’interazione, il dialogo straordinario che esiste da sempre fra arte e natura”.

Un consiglio, un suggerimento per chi si accinge a visitare il suo Giardino, il punto più bello e a lei più caro di questa valle verde, non a caso ricordata nelle vecchie mappe con il toponimo di “Paradiso”.

“Credo che ciascun visitatore può riconoscere e trovare il suo luogo preferito. Dipende anche dalla stagione, dal tempo del giorno della visita, dal canto degli uccelli ma anche dal proprio stato d’animo. Il Giardino non è mai uguale a sé stesso. Certi giorni preferisco l’intimità di un rifugio nascosto in un piccolo bosco (“Camera n.13” o il “Galletto e la Mantide Irreligiosa”) altre, lo straordinario panorama che si gode dal “Cerchio di unicorni “o da “I sette manichini””.

Come vede il futuro di questo Museo a cielo aperto e delle opere che ne fanno parte? Si può parlare di un fluire spontaneo delle cose fra vita e morte?

“Trattandosi di installazioni all’aperto le opere sono naturalmente sottoposte alla trasformazione inesorabile del tempo. E’ chiaro che mantenere un parco con le sue 113 creazioni, più di 300 piante di olivi, i suoi prati e boschi, diventa un’impresa gravosa tenuto conto anche del fatto che siamo un team molto piccolo”.

Lei ha iniziato come danzatore e coreografo, prima di diventare un artista fra i più accreditati nel panorama delle arti figurative contemporanee. Quanta è stata importante per la sua vita e la sua carriera artistica usufruire di una buona dose di ironia?

“Irony – as an attitude towards life – is a very serious matter”. 

È questo il commento finale di Daniel Spoerri, un narratore contemporaneo che con la sua poetica ha messo in discussione conformismo, luoghi comuni e certezze. Un maestro che ha trasformato il CIBO in un interlocutore privilegiato, in un trait d’union accattivante e originale fra arte e vita.

FIAMMA DOMESTICI

HIC TERMINUS HAERET
IL GIARDINO DI DANIEL SPOERRI
Strada Provinciale Pescina
Loc. Il Giardino
I – 58038 Seggiano GRinfo@danielspoerri.org
www.danielspoerri.org
+39 0564 950 553

Fiamma Domestici
  • Share Article:
  • Twitter
  • Facebook
  • Pinterest
  • LinkedIn
  • Reddit

Related Articles

L'uomo e il Cibo

Jazz: anche il cibo suona

Jazz: anche il cibo suona   di Franco Banchi Non tutti sanno che l’UNESCO dal 2011 ha scelto il 30 Aprile come giornata mondiale del Jazz per celebrare questo...

Posted on 12th Aprile 2024 by Franco Banchi
Cibo e Arte

Il canto del pane: quando anche la letteratura profuma di buono

Abbiamo trascorso la quarantena con le mani in pasta e ci siamo fatti una cultura tra lieviti e farine. Vogliamo ora fare un piccolo viaggio per scoprire il “profumo di buono”...

Posted on 15th Giugno 2020 by Ilaria Persello
This website uses cookies to improve your experience. We'll assume you're ok with this, but you can opt-out if you wish.AcceptReject Read More
Cookies Policy

Privacy Overview

This website uses cookies to improve your experience while you navigate through the website. Out of these, the cookies that are categorized as necessary are stored on your browser as they are essential for the working of basic functionalities of the website. We also use third-party cookies that help us analyze and understand how you use this website. These cookies will be stored in your browser only with your consent. You also have the option to opt-out of these cookies. But opting out of some of these cookies may affect your browsing experience.
Necessary
Sempre abilitato
Necessary cookies are absolutely essential for the website to function properly. This category only includes cookies that ensures basic functionalities and security features of the website. These cookies do not store any personal information.
Non-necessary
Any cookies that may not be particularly necessary for the website to function and is used specifically to collect user personal data via analytics, ads, other embedded contents are termed as non-necessary cookies. It is mandatory to procure user consent prior to running these cookies on your website.
ACCETTA E SALVA
  • Italiano
  • English