Prefazione – 2023
Prefazione Un magazine “contemporaneo” si nutre di dinamismo e vitalità, percepisce al volo gli input delle lettrici e dei lettori, si trasforma dando sempre il meglio. Insomma,...
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La storia della Fondazione Edmund Mach, di San Michele all’Adige, nasce nel 1874 quando venne fondato l’Istituto Agrario di San Michele all’Adige dalla dieta della regione austro-ungarica del Tirolo. L’attività di questa istituzione iniziò seguendo l’impostazione di Edmund Mach, che ne fu il primo direttore. Egli aveva alle spalle un’intensa attività di ricercatore nella chimica agraria e nell’enologia.
Organizzatore e innovatore dalle grandi qualità, ebbe un ruolo fondamentale nell’evidenziare i principi basilari dell’impostazione dell’attività scolastica e di quella sperimentale.
Da uomo illuminato intuì che ricerca e didattica devono costituire sempre un binomio indissolubile, dal quale estrapolare le premesse per la crescita di ogni settore. Le basi operative che aveva tracciato vennero portate avanti da chi gli successe negli anni, finché nel 1919 il Complesso dell’Istituto passò alla Provincia di Trento.
Dopo Edmund Mach molti Direttori si susseguirono fino a Enrico Avanzi che portò la Stazione Sperimentale Agraria di San Michele alla pari degli istituti universitari italiani. Il suo lavoro si focalizzò nel settore cerealicolo, frutticolo e viticolo, in collaborazione con Rebo Rigotti, talentuoso ricercatore nel settore del miglioramento genetico della vite. Famosa la varietà autoctona a bacca rossa che porta il suo nome, Rebo, appunto.
Senza dimenticare la figura di Bruno Kessler che porterà l’Istituto alla collaborazione con le realtà simili in campo europeo, soprattutto con la Germania, in Baviera, in modo particolare, e con l’Austria. Dagli anni ’60 ad oggi ben 2.500 studenti hanno partecipato ai gemellaggi estivi, della durata di un mese, a carattere didattico e linguistico.
Agricoltura, alimenti e ambiente sono i campi d’azione della Fondazione Mach che effettua attività di formazione, ricerca e trasferimento tecnologico mediante tre Centri e di produzione attraverso un’azienda agricola, con l’obiettivo comune di promuovere un’agricoltura sostenibile, di valorizzare i prodotti agroalimentari e difendere gli ecosistemi.
Della realtà didattica odierna della FEM ne parliamo col Dirigente scolastico, il prof. Ivano Artuso.
— Professore, può delinearci com’è strutturato il Centro Istruzione e Formazione nel contesto della Fondazione Mach e la sua importanza sul piano nazionale italiano ed internazionale?
“La Fondazione opera su un campus di 14 ettari con 110 docenti, oltre 1200 studenti, duecento ricercatori e tecnologi sperimentatori, settanta tecnici e dottorandi. Si compone di tre centri: Centro Istruzione e Formazione, Centro Ricerca e Innovazione e Centro Trasferimento Tecnologico. Per quanto riguarda il primo centro, possiamo dire che è l’unica scuola agraria del Trentino con un’offerta formativa diversificata. Vi è l’Istruzione Tecnica di cinque anni che si conclude con l’Esame di Stato e l’Istruzione e Formazione Professionale con percorsi triennali, quadriennali e la possibilità di un quinto anno che anch’esso fa accedere all’Esame di Stato.
Inoltre, nella nostra struttura c’è un Dipartimento che si occupa dei corsi post-diploma. In particolare il Corso annuale di Enotecnico, specializzato in viticoltura ed enologia per 20/25 posti, due Corsi biennali di Alta Formazione: il Corso Tecnico Superiore delle Bevande (dalla birra ai succhi di frutta, al tè, eccetto il vino, primo corso a livello nazionale di alta professionalità, non universitario) e il Tecnico Superiore del Verde (per la gestione del verde pubblico e privato), il Corso per Periti Agrari, di ottocento ore, che permette di accedere all’Albo dei Periti Agrari, in quanto viene considerato anche come praticantato.
Poi si organizzano dei Corsi brevi di 20/30 ore, che ogni anno cambiamo, come ad esempio quello di Tree Climbing, per la potatura di piante di alto fusto.
E, solo per adulti, l’Accademia Ambiente Foreste e Fauna del Trentino, organizza percorsi formativi per coloro che devono acquisire licenze venatorie o di pesca, come richiesto in Trentino.
E ancora, seicento ore di corso per adulti, per ottenere il Brevetto Professionale di Imprenditore Agricolo.
La scuola gestisce un Convitto per centosettanta studenti e una Biblioteca, importante per gli studenti e i ricercatori, con l’archivio storico della Fondazione. Il fatto che sia un Istituto riconosciuto a livello nazionale e internazionale deriva dai riscontri del mondo professionale, dalle aziende, dall’associazionismo di settore.
Statisticamente, oltre il 60% dei nostri diplomati vogliono proseguire gli studi, e questo è molto significativo.
La media dei voti universitari è di 27/30.A sei mesi dal diploma i nostri studenti firmano il loro primo contratto di lavoro, inserendosi così nel campo professionale che hanno scelto. Formiamo i ragazzi anche con tirocini, in Alternanza Scuola-Lavoro, presso enti e seicento aziende convenzionate con noi, anche all’estero.
E’ una filiera formativa unica in Italia e probabilmente a livello internazionale, suddivisa in istruzione secondaria tecnica, istruzione e formazione professionale, scuola di alta formazione e corso di laurea in collaborazione con l’Università di Trento”.
— Un altro fiore all’occhiello è la vostra azienda agricola, che fa da supporto anche alla didattica.
“Si è un campo pratico per scuola e lavoro, elementi per noi indispensabili. Di supporto per i lavori di ricerca e sperimentazione, è un ausilio alla vita didattica e formativa della scuola”.
L’azienda agricola è il simbolo della vitienologia della Provincia di Trento. Non svolge solo attività produttive e di trasformazione, ma esercita anche un ruolo di supporto per le attività sperimentali, didattiche e dimostrative condotte dagli altri centri della Fondazione Edmund Mach. La superficie agricola utile dell’Azienda è pari a circa 120 ettari, a cui si aggiungono 80 ettari di boschi. I terreni sono distribuiti su una dozzina di corpi aziendali localizzati nelle più importanti aree agricole del Trentino. E’ articolata in due unità: Coltivazioni e Cantina (a cui è annessa la Distilleria).
Si può tranquillamente affermare che la FEM è un unicum a livello nazionale e internazionale. Un futuro tutto in ascesa nella qualità e nell’innovazione, un’eccellenza trentina e italiana, con progetti e promesse di grande livello.
NICOLETTA ARBUSTI